Ritengo che il rapporto che si instaura fra legale e assistito debba essere il più possibile chiaro, leale e aperto. Al proprio avvocato si affidano interessi economici e a volte affettivi che non si affiderebbero neanche ad un amico, talvolta nemmeno a quello che possiede le necessarie competenze tecniche e l'abilitazione per stare in giudizio.
Un buon avvocato, per poter offrire tutta la propria professionalità, deve mantenere quel distacco necessario per non farsi coinvolgere emotivamente nelle vicende personali del cliente, creando però un rapporto empatico che consenta di capire a fondo l'esigenze di chi chiede assistenza legale, e riuscire così ad ottenere tutte le informazioni possibili per il miglior svolgimento del mandato.
Il legale di fiducia deve mettere le proprie competenze al servizio del cliente, prevenendo il giudizio ove possibile, o, nella peggiore delle ipotesi, affrontando la "battaglia" legale con armi giuste e ben affilate.
A tal fine, lo scambio di informazioni con il cliente e il suo massimo coinvolgimento prima e durante il giudizio sarà garantito anche tramite l'utilizzo dei più moderni sistemi di comunicazione.
I principi su cui baso la mia attività professonale sono: totale dedizione alle cause, aggiornamento costante e incremento della professionalità, approfondimento a 360° delle controversie, redazione degli atti caratterizzata dalla ricerca della maggiore chiarezza espositiva e dalla maggior completezza possibile, illustrazione delle strategie difensive e dei preventivi dei costi al cliente, partecipazione diretta e non delegata alle udienze in ambito regionale, massima informazione alla parte sull'andamento della causa, eliminazione dei tempi morti e dei rinvii di udienza immotivati.
La mia politica, o filosofia che dir si voglia, sia nella mia vita privata che in ambito professionale è: "Dai agli altri ciò che vorresti gli altri ti dessero".
avv. Alfredo Natoli
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